Il superbonus in aiuto alle oltre 2,3 milioni di famiglie che in Italia sono in povertà energetica

di Annarita D’Ambrosio
In Italia cresce la povertà energetica, anche se si tratta di un aumento “leggero”. Lo rivelano gli ultimi dati resi di Enea per il Rapporto annuale dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica (OIPE), che, fra il 2016 e il 2018, certificano come il fenomeno ha colpito circa 40mila famiglie in più con un incremento dello 0,1% l’anno che, in valori assoluti, equivale all’8,8% a livello nazionale.
Chi è il povero energetico
Più in generale, l’identikit della povertà energetica, ovvero l’impossibilità da parte di famiglie o individui di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici, evidenzia che ad essere colpite sono soprattutto le regioni del sud, le famiglie con oltre cinque componenti, quelle dove il capofamiglia ha meno di 35 anni e quelle guidate da donne ultracinquantenni.Le elaborazioni effettuate da Enea su dati Istat per il Rapporto annuale sull’efficienza energetica 2020 e per il Rapporto Oipe, evidenziano che a maggior rischio sono prevalentemente i residenti nelle regioni del sud d’Italia, con particolare riferimento a Campania, Calabria e Sicilia dove, al 2018, risultava in povertà energetica tra il 13% e il 22% della popolazione, un dato ben più elevato rispetto all’8,8% nazionale.
Un aiuto arriva anche dal superbonus
La Strategia energetica nazionale (SenN) del 2017, richiamata nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2020 (Pniec), identifica come persone o famiglie in povertà energetica coloro si trovano «in una condizione per cui l’accesso ai servizi energetici implica una distrazione di risorse superiore a quanto socialmente accettabile, in termini di spesa o di reddito».Parla«di un ‘trilemma’ che nasce dalla compresenza di redditi bassi, abitazioni inefficienti dal punto vista energetico e alti costi dell’energia», Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento Enea per l’Efficienza energetica. In questo senso, dice, «possono contribuire a contrastare questo fenomeno gli strumenti di incentivazione che promuovono l’efficienza energetica nel settore residenziale e, in particolare, le detrazioni fiscali per la riqualificazione degli immobili (ecobonus e superbonus 110%) e il Conto termico».
Fonte: Quotidiano – Il Sole 24 Ore

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